Affidati a noi per la rottamazione della tua auto a Torino
Elimina il tuo veicolo in modo rapido e senza intoppi. Noi ci prendiamo cura del ritiro del veicolo e della gestione di tutti i documenti in maniera efficiente e professionale. Il nostro team esperto è pronto a gestire ogni fase della procedura di eliminazione, dall'iniziale contatto fino al termine, assicurando un'esperienza senza intoppi e semplice.
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Rottamazione veicoli di qualsiasi tipo
Come funziona la rottamazione dell'auto
Se volete demolire la vostra vecchia auto, potete farlo in completa autonomia rivolgendovi a un demolitore autorizzato oppure approfittare degli incentivi o dei contributi proposti dalle case automobilistiche e delegare tale procedura al concessionario. La seconda opzione è sicuramente la più conveniente e veloce, in quanto dovrete soltanto portre la vettura in concessionaria e loro provvederanno alla demolizione. Nel caso in cui si decida di eseguire in completa autonomia l'iter per la rottamazione, bisognerà individuare un centro autorizzato per la rottamazione dell'auto e verificare se è in possesso dei requisiti.
In Italia, sono presenti diversi centri per la demolizione dei veicoli, dovrete soltanto individuare quello più vicino al vostro domicilio e fissare un appuntamento. Quando si porta il veicolo presso il centro di demolizione, bisognerà portare alcuni documenti:
Se la carta di circolazione o il certificato di proprietà è stato smarrito, sarà necessario inoltrare una denuncia. Se il veicolo è dotato di certificato digitale, sarà compito del centro specializzato recuperare i dati attraverso il sistema online. Con la consegna dei documenti, si procede alla demolizione completa del veicolo e la cancellazione contestuale da tutti i pubblici registri. Il centro autorizzato dovrà rilasciare un certificato di rottamazione che conterrà alcuni dati:
Con la consegna del certificato di rottamazione, il proprietario non sarà più responsabile del veicolo e dovrà soltanto pagare eventuali insoluti come il bollo o le multe. Questo documento deve essere trasmesso al Pra (Pubblico registro automobilistico) entro trenta giorni dalla demolizione, dal proprietario o dal centro specializzato. Per verificare che il veicolo sia stato effettivamente demolito si può richiedere una visura o contattare il Pra.
Alla consegna del veicolo, il demolitore/ concessionario è tenuto a rilasciarvi il Certificato di rottamazione dal quale devono risultare i seguenti dati:
Questo certificato vi solleva da ogni responsabilità civile, penale e amministrativa. Inoltre, dalla data di consegna del veicolo dichiarata nel certificato, viene a cessare anche l'obbligo del pagamento del bollo, a condizione che la pratica sia stata presentata al PRA entro il termine di scadenza del bollosecondo le specifiche disposizioni di ciascuna Regione/Provincia autonoma.
Esigete pertanto che il demolitore/concessionario vi rilasci il certificato di rottamazione e conservatelo con cura.
La documentazione da consegnare al demolitore/concessionario insieme al veicolo munito di targa anteriore e posteriore prevede:
Se non siete intestatari al PRA, dovete consegnare anche un titolo idoneo. Per esempio, in caso di eredità, l’accettazione di eredità; nel caso in cui siate intestatari non proprietari, un titolo idoneo come un atto di vendita a proprio favore non ancora registrato al PRA oppure una dichiarazione sostituiva di atto notorio sottoscritta dal legittimo proprietario non intestatario al PRA.
In caso di furto o smarrimento di targhe e/o documenti, dovete consegnare la relativa denuncia (o dichiarazione sostitutiva di resa denuncia) che avete fatto a Polizia o Carabinieri.
Dopo aver svolto presso il PRA la pratica di "Cessazione della circolazione per demolizione", il demolitore/Concessionario deve anche provvedere a consegnarvi la ricevuta con il codice d'accesso per la visualizzazione del Certificato di Demolizione Dgitale (per saperne di più consultare la pagina Certificato di Proprietà Digitale).
Se hai un’auto sottoposta a fermo amministrativo, non potrai subito procedere con la rottamazione.
Prima, infatti, dovrai saldare il tuo debito e pagare le cartelle esattoriali.
Non sai a quanto ammontano? Potrai richiedere una visura all'ACI, un servizio che ti costerà poco, ma che sarà necessario per conoscere gli importi da saldare.
Una guida aggiornata al bonus auto 2023 e agli altri incentivi per gli automobilisti.
Le regole d’ingaggio del bonus auto 2023 ricalcano sostanzialmente quelle previste già per il 2022. Quindi spazio anche ai cittadini dai redditi più bassi (sotto i 30mila euro) e incentivi maggiorati se l’auto elettrica o ibrida viene acquistata con contestuale rottamazione.
Per tutti gli incentivi vale una regola che riguarda la fascia di emissione e il prezzo dell’auto acquistata: le auto elettriche devono essere comprese nella fascia 0-20 g/km CO2 e il prezzo di listino non può superare 35.000 euro più IVA; nel caso delle ibride plug-in la fascia è 21-60 g/km CO2 e il prezzo di listino non deve superare i 45.000 euro più IVA; per le auto endotermiche la fascia di emissioni dev’essere compresa tra 61 e 135 g/km e il prezzo di listino non può superare i 35.000 euro più IVA.
Ciò premesso, gli incentivi variano sulla base di alcuni fattori: la tipologia di auto acquistata, se si rottama o meno la vettura precedente e la fascia di reddito. Vediamo nel dettaglio come funzionano.
Gli incentivi auto 2023 per chi ha un reddito sopra i 30.000 euro:
I bonus auto 2023 per chi ha un ISEE inferiore a 30.000 euro.
In questo caso gli incentivi si applicano a sole due categorie di auto (elettriche e plug-in). Almeno ciò valeva nel 2022 ma va aggiunto che il potenziamento del bonus auto per i redditi più bassi è stato introdotto dopo l’esaurimento dei fondi a disposizione per il bonus per le auto endotermiche a basse emissioni.
Di conseguenza, gli incentivi 2023 per chi ha un reddito inferiore a 3.000 euro arrivano a:
Potrà beneficiare dell’incentivo aggiuntivo un solo soggetto nell’ambito dello stesso nucleo familiare.
Le risorse disponibili per gli ecoincentivi 2023, previste sia dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 6 aprile 2022 che dalla Legge di Bilancio 2023, sono in tutto 630 milioni di euro. Risorse che comprendono non solo il bonus auto tout court ma anche gli incentivi per il noleggio, per i veicoli commerciali e il bonus moto e motorini.
Andiamo con ordine.
Al bonus auto è dedicata la fetta maggiore della torta (575 milioni), di cui:
Il 5% dei 190 milioni e dei 235 milioni stanziati per i veicoli elettrici e ibridi plug-in sono riservati agli acquisti fatti da persone giuridiche per attività di car sharing commerciale o noleggio.
Ai veicoli commerciali di categoria N1 e N2 elettrici sono dedicati 15 milioni di euro.
I fondi restanti, pari a 50 milioni, sono invece dedicati al bonus per l'acquisto di motocicli e ciclomotori di categoria tra L1e e L7e.
Nel corso del 2022 non si è esteso il bonus auto solo ai redditi più bassi ma anche al noleggio, per la precisione alle persone giuridiche che impiegano i veicoli acquistati in attività di autonoleggio con finalità commerciali purché ne mantengano la proprietà almeno per 12 mesi. Gli acquisti riguardano le elettriche o le ibride plug-in (emissioni di CO2 tra zero e 60 g/km) acquistate entro il 31 dicembre 2022.
Il bonus per le auto a noleggio nel 2022 è dimezzato rispetto alle quote applicate ai privati: 1.500 euro anziché i 3.000 previsti per le auto elettrich, 1.000 euro anziché i 2.000 previsti per le ibride plug-in.
I bonus auto per i veicoli commerciali
Per le piccole e medie imprese, comprese le persone giuridiche, esercenti attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi sono inoltre previsti contributi per l’acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 e N2. Deve trattarsi di veicoli elettrici nuovi di fabbrica.
L’incentivo, che ricalca anche in questo caso le regole previste nel 2022, viene concesso con la contestuale rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore ad Euro 4.
Il bonus per i veicoli speciali e commerciali è di:
Per richiedere informazioni sul contributo gli acquirenti devono rivolgersi direttamente a un rivenditore, che si occuperà anche della gestione della pratica per ottenere il contributo.
Sono previste diverse fasi nella richiesta dell’incentivo ed è altamente probabile che nel 2023 le regole di ingaggio resteranno invariate.
Fase 1 - Prenotazione dei contributi
I venditori:
Fase 2 - Corresponsione dei contributi
Il contributo è corrisposto dal venditore all’acquirente mediante compensazione con il prezzo di acquisto.
Fase 3 - Rimborso al venditore dei contributi
Le imprese costruttrici o importatrici del veicolo nuovo rimborsano al venditore l’importo del contributo.
Fase 4 - Recupero dell’importo del contributo
Le imprese costruttrici o importatrici del veicolo nuovo ricevono dal venditore la documentazione necessaria e poi recuperano l’importo del contributo sotto forma di credito d’imposta.
I concessionari potranno inserire le prenotazioni sulla piattaforma ecobonus.mise.gov.it solo a partire dalle ore 10 di martedì 10 gennaio 2023. Le prenotazioni dovranno riguardare gli acquisti effettuati nel corso di tutto il 2023, salvo esaurimento delle risorse disponibili.
Il 6 febbraio si sono esauriti i fondi a disposizione per gli incentivi per le auto endotermiche a basse emissioni, quindi per le auto a benzina, diesel e gpl, i veicoli di categoria M1 nuovi di fabbrica omologati in una classe non inferiore ad Euro 6, con emissioni comprese nella fascia 61-135 g/Km CO2 e prezzo di listino pari o inferiore a 35.000 euro IVA esclusa.
Per il 2023 il Governo aveva previsto 150 milioni di euro per il bonus dedicato a questa tipologia di auto e, secondo le stime, hanno potuto accedere all’incentivo circa 75mila persone.
Meno richiesti gli incentivi per acquistare auto elettriche e ibride: nel 2022 erano rimasti inutilizzati 130 milioni dedicati all'elettrico, nel 2023 i fondi residui (a giugno) sono 150 milioni per l'elettrico e 210 milioni per l'ibrido plug-in.
Da tempo il Governo ventila l’ipotesi di modificare l’attuale bonus auto. Ipotesi resa più chiara già il 5 aprile dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
“Si pone la necessità di una rimodulazione degli incentivi, per utilizzarli al meglio anche al fine di svecchiare il parco autovettura circolante, che è altamente inquinante e il più vecchio d’Europa”, ha spiegato Urso.
“Dobbiamo incentivare chi ha bisogno dell’aiuto dello Stato per svecchiare la propria vettura, per rottamare autovetture Euro 0, 1, 2 e 3, cioè coloro che non se lo possono permettere. Non chi, invece, ha le facoltà per permettersi di comprare, se vuole e certamente lo auspichiamo, un’auto elettrica”, ha aggiunto il ministro.
Un'idea ribadita due mesi dopo, a giugno, dal sottosegretario del MIMIT Massimo Bitonci: "Dobbiamo riorientare le risorse con una nuova rottamazione. Abbiamo un parco macchine tra i più vetusti ed è su questo segmento che bisogna concentrarsi di più, tenendo conto che generalmente si tratta di auto nella disponibilità delle famiglie con reddito più basso. Nel nuovo Dpcm vorremmo consentire a chi ha un Euro 0, 1, 2 o 3, magari con un décalage, di rottamare il veicolo con un incentivo anche a fronte dell’acquisto di un auto usata che sia di categoria almeno quattro volte inferiore in termini di impatto ambientale, quindi Euro 5 o Euro 6".
Tra le misure previste dal decreto-legge Omnibus - o DL 'Asset e Investimenti' - rientra anche un'agevolazione per il rinnovo del parco auto taxi e veicoli NCC più inquinanti, facendo ricorso al Fondo istituito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).
In concreto, per l’acquisto di auto ibride o elettriche per il servizio taxi e NCC si potrà beneficiare di incentivi doppi rispetto a quelli previsti dall’ecobonus (ad esempio, per un’auto elettrica con contestuale rottamazione di un veicolo inquinante, il bonus sarebbe pari a 10mila euro invece che 5mila).
Questi incentivi per le auto ecologiche saranno riservati ai vincitori del concorso straordinario per le nuove licenze taxi, ma anche a chi è già titolare di licenze e ai soggetti autorizzati per il servizio NCC che intendono rottamare veicoli di servizio fino a Euro 5.
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